Anna era tranquilla avendo affittato casa su consiglio dell’amica, ma poi l’amara scoperta…

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Non aveva idea di quello che avrebbe dovuto affrontare, dopo aver consegnato le chiavi a quel ragazzo dall’aria così seria e affidabile.

Hai una casa di proprietà e hai deciso di metterla in affitto da solo? Anche Anna aveva deciso di mettere in affitto il suo appartamento, ma era totalmente inconsapevole dei rischi che stava correndo, ritrovandosi ben presto pentita di quella scelta.

In questo articolo ho deciso di raccontarti la storia di Anna perché molto probabilmente anche tu, come lei, ignori i rischi che corrono tutti i proprietari di casa.

Sono molti, infatti, i proprietari che decidono di affittare il loro immobile in autonomia, fidandosi troppo delle persone, per poi ritrovarsi a perdere soldi e tempo tra inquilini che non pagano e cause legali costose. La storia di Anna è una delle tante storie simili che capitano ogni giorno in Italia, Paese in cui le leggi tutelano l’inquilino e non il locatore (calcola che ogni anno si contano più di 50.000 sfratti). Quello che è capitato a questa proprietaria, quindi, non è affatto un’eccezione ma è una circostanza che si verifica più spesso di quello che pensi.

Perché devi leggere la storia di Anna? Anna, senza saperlo, ha commesso degli errori quando ha messo in affitto il suo immobile, errori che tu puoi benissimo evitare. Leggere la sua storia ti aiuterà a capire più nel concreto cosa significa correre dei rischi quando metti in affitto la tua abitazione e soprattutto, come evitare gli errori che lei ha commesso.

La storia di Anna

Anna è una donna di 52 anni, proprietaria di un bell’appartamento trilocale, situato al terzo e ultimo piano di una palazzina recentemente ristrutturata.

È la prima volta che affitta un immobile e non sa nemmeno da dove iniziare. La casa, infatti, apparteneva alla mamma, deceduta ormai 7 anni fa dopo una brutta malattia. Anna ci ha messo molto tempo prima di elaborare il lutto e decidere cosa fare con l’appartamento, dal momento che dopo la morte della madre, lo ha ricevuto in eredità essendo figlia unica. In un primo momento ha pensato anche di venderlo, ma non avendo un bisogno immediato di soldi, ha deciso che fosse più utile affittarlo per ricavarci una rendita.

Quando finalmente si è decisa, Anna si è resa conto di essere totalmente spaesata e di non conoscere nulla di questo mondo complesso degli affitti. L’argomento è uscito in occasione di una serata in pizzeria con la sua amica di vecchia data, Chiara: il nonno di Chiara possedeva degli appartamenti anni fa, prima che i suoi genitori decidessero di vendere tutto.

Chiara, non appena saputo dell’amica intenzionata a mettere in affitto la sua casa, l’ha da subito rassicurata: “Mah sì, cosa vuoi che sia! Ricordo ancora quando mia mamma aiutava mio nonno con gli affitti, è un gioco da ragazzi! Metti qualche annuncio su internet e spargi un po’ la voce tra le tue conoscenze, e l’inquilino salterà fuori! L’appartamento di tua mamma è molto bello, ed è pure in una posizione comoda… Ci sarà la fila, vedrai!”.

Anna, rincuorata dall’amica, ha deciso di mettere qualche annuncio su internet. Non aveva ancora iniziato a spargere la voce tra conoscenti e colleghi, che dopo 2 giorni ha ricevuto una telefonata da Chiara, il suo tono era euforico: “Ti ho trovato l’inquilino perfetto!”, ha annunciato Chiara al telefono, orgogliosa di aver dimostrato la sua tesi su quanto fosse semplice affittare casa. “Si tratta del mio amico Stefano, lo conosco da anni perché è l’ex della mia collega e uscivamo spesso tutti insieme. Sarà un anno che non lo vedo, ma è un bravo ragazzo e so che lavora da anni nell’azienda X, vedrai che ti troverai bene!”.

Anna era contentissima di quella notizia, si è fatta passare il contatto dall’amica e ha chiamato Stefano quel giorno stesso. Dopo un breve incontro conoscitivo e per mostrare la casa, Anna si è convinta del consiglio di Chiara: Stefano era gentile ed educato, sembrava proprio una persona a modo, ed è così che ha deciso di stipulare il classico contratto 4+4 anni.

Chiara era contenta e soddisfatta di se stessa: aveva trovato un inquilino che le dava fiducia e che avrebbe “trattato” la casa della sua amata mamma con rispetto. Stefano inoltre l’avrebbe pagata, avendo un contratto indeterminato, per questo gli ha chiesto solo 2 mensilità di deposito cauzionale. Tra l’altro, il fatto che fosse amico di Chiara le dava ulteriore sicurezza.

Insomma, sembrava tutto perfetto, se non che…

Un anno dopo

Facciamo un salto avanti e arriviamo a un anno dopo: Anna è tutt’altro che tranquilla, anzi, è sull’orlo di una crisi di nervi! Maledice ogni giorno di aver scelto di mettere in affitto la sua casa con tanta leggerezza, e ora si ritrova a dover fare i conti con un problema dietro l’altro:

  1. l’inquilino, Stefano, ha smesso di pagare dopo 6 mesi: ad oggi Chiara si ritrova con 6 mensilità non pagate, a cui si aggiungono le spese condominiali;
  2. Stefano non vuole saperne di lasciare l’appartamento, e non è disposto nemmeno a un confronto ragionevole con Anna. Non risponde alle sue chiamate ed evita di farsi trovare in casa.

Anna è disperata. Ma questo non doveva essere l’amico super referenziato di Chiara, la sua migliore amica? Chiara è stata mossa da buone intenzioni, pensando di dare una mano ad Anna, peccato però che l’amica non fosse a conoscenza di alcuni dettagli fondamentali.

Chiara non sapeva che Stefano, definito da lei come un “bravo ragazzo”, in realtà era segnalato nelle Banche dati dei cattivi pagatori per il mancato pagamento di finanziamenti, bollette e non finisce qui. Stefano è stato pure cacciato dal precedente proprietario!

Anna era scoraggiata, arrabbiata e delusa… Se solo l’avesse saputo prima, non avrebbe mai affittato la sua casa a quel soggetto! Ora non le resta che interpellare un avvocato per intraprendere l’azione di sfratto con tutte le conseguenze: immobile occupato, spese legali e canoni non pagati che (forse) le verranno rimborsati, tra chissà quanto tempo.

Tutto ciò è successo solo per essersi fidata del giudizio della migliore amica. In realtà l’errore più grande di Anna non è stato tanto quello di fidarsi dell’amica, del resto Chiara pensava di aiutarla. L’errore di Anna è stato quello di aver preso con superficialità la selezione di un inquilino per la sua casa in affitto, evitando di fare tutte le verifiche approfondite per tutelarsi.

Anna era “alle prime armi” con la questione affitti, ma non è l’unica a dover affrontare questi problemi. Purtroppo anche molti proprietari più “navigati” corrono il rischio di affidare l’immobile a un inquilino non affidabile. L’atteggiamento di leggerezza come quello di Anna, come hai capito leggendo la sua storia, può costarti davvero caro, generando contratti di affitto disastrosi, mancati pagamenti, litigi, danni all’immobile e allo stato emotivo delle persone coinvolte.

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